apr 13, 2023
Prevenire i rifiuti in 4 mosse con Junker
Junker lancia una serie di post social con l’hashtag #disimballati per incoraggiare la riduzione degli imballaggi
Imballaggi leggeri, imballaggi riciclabili, imballaggi ridotti…quando si parla di raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti, il termine imballaggi è uno dei più ricorrenti. E a ragion veduta. L’edizione 2022 del Rapporto Ispra sui Rifiuti Urbani evidenzia come il 95% del totale della frazione plastica raccolta è costituito da imballaggi, il 92% per il vetro, il 46% per i metalli e il 29% per la carta. Il CONAI afferma che già nel 2020 il tasso di riciclo dei rifiuti da imballaggio superava il 73%.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che l’Unione Europea stabilisce che, nella gestione dei rifiuti urbani, il riciclo sia soltanto a metà della gerarchia: prima del riciclo vengono infatti il riuso e la prevenzione. È per questo che proprio l’Unione Europea si è mobilitata, a livello legislativo, per promuovere il riuso, contrastare il monouso e ridurre la quantità di imballaggi che finiscono nella raccolta dei rifiuti.
A novembre 2022 la Commissione Europea ha presentato una proposta per un nuovo Regolamento sugli Imballaggi che vuole ridurne la quantità presente in commercio e favorire l’utilizzo di alternative riutilizzabili, fissando anche degli obiettivi di prevenzione dei rifiuti: -5% entro il 2030, -10% entro il 2035, -15% di rifiuti di imballaggio prodotti entro il 2040.
A gennaio 2022, invece, è stata recepita nella legislazione italiana la direttiva europea Single Use Plastics. La norma prevede il divieto di vendita di prodotti monouso in plastica quali posate, piatti, cannucce, cotton-fioc, agitatori per bevande, aste per palloncini e così via. Tuttavia, il divieto non si applica ai prodotti in bioplastica compostabile certificata.
Qualcosa sembra muoversi a livello legislativo, e cosa possiamo fare noi, cittadini e consumatori, per contribuire alla riduzione degli imballaggi e quindi dei rifiuti che ne derivano?
Step 1: Acquistare prodotti sfusi
Per ridurre gli imballaggi…basta acquistare prodotti che non ne hanno! Sono sempre più numerosi i negozi che vendono prodotti sfusi e alla spina o che hanno un corner dedicato a questi prodotti. Dalla pasta ai legumi, dai cosmetici ai prodotti per la pulizia della casa, sono tantissime le alternative no packaging che si possono acquistare sfruttando i propri contenitori riutilizzabili. E anche nei classici mercati di frutta e verdura non ci sono problemi nell’utilizzare i propri sacchetti per il cibo acquistato.
E, udite udite, possiamo farlo anche nei grandi supermercati! Esiste infatti una norma, la legge n. 1411 del 2019, che convertiva un decreto voluto dall’allora ministro Sergio Costa denominato “decreto Clima”, e che permette ai clienti dei supermercati di “utilizzare contenitori propri purché riutilizzabili, puliti e idonei per uso alimentare”.
Cerca il negozio di prodotti sfusi più vicino a te e corri a fare una scorta di prodotti packaging free! Proprio su questo tema, Junker app insieme al magazine EconomiaCircolare.com e Sfusitalia ha lanciato un sondaggio dal titolo Ma quanto sei sfuso? per conoscere le abitudini e le opinioni degli italiani su questo tema. Se non l’hai ancora fatto, puoi rispondere al questionario a questo link.
Step 2: Acquistare prodotti con imballaggi ridotti, più leggeri
Se nella tua zona non esistono negozi che vendono prodotti sfusi, opta allora per quei prodotti che hanno imballaggi più leggeri, che a parità di contenuto producono meno rifiuti. Come fare a riconoscerli? Confronta prodotti della stessa tipologia ma di brand diversi, per capire quali tra questi hanno imballaggi ridotti e più leggeri. Oppure controlla sulla confezione se è indicata una riduzione dell’imballaggio rispetto alle versioni precedenti del prodotto. Attenzione: è importante che sia indicato un termine di paragone, altrimenti l’indicazione di una percentuale di riduzione del packaging potrebbe essere sintomo di…greenwashing!*
Step 3: Acquistare prodotti con imballaggi meno complessi, monomateriale
Altra opzione per ridurre i tuoi rifiuti è scegliere prodotti con imballaggi meno complessi, cioè con poche componenti da smaltire. Meglio ancora se imballaggi monomateriale, così da non dover separare nulla ma conferire il tutto in un’unica frazione. Il tuo miglior alleato in questo caso è proprio Junker app: scansionando il codice a barre del prodotto prima dell’acquisto, scoprirai la composizione dell’imballaggio e il suo grado di complessità.
Step 4: Acquistare prodotti con imballaggi riciclabili
La scansione del codice a barre del prodotto può tornarti utile anche per capire se un imballaggio è più o meno differenziabile. Acquista prodotti i cui imballaggi possono essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica, della carta, del vetro, dei metalli: le chance che questi imballaggi verranno avviati a riciclo e dunque daranno vita a nuove risorse è nettamente più alta rispetto a quegli imballaggi, invece, che andrebbero nel secco residuo e sono certamente non riciclabili.
E naturalmente…occhio all’etichetta! Potrebbero esserci simboli che indicano la compostabilità (e quindi la possibilità di conferire quell’imballaggio nell’organico), il grado di riciclabilità e/o certificazioni di sostenibilità.
Hai altri consigli? Non esitare a scriverci i tuoi suggerimenti sui nostri profili social! E ricorda: sono proprio le nostre scelte, in quanto consumatori critici e responsabili, ad orientare il mercato verso un cambiamento positivo e più sostenibile!
*Sul tema greenwashing, scopri la nostra serie di post su Facebook e Instagram.