Il consorzio Biorepack l’ha ideato per aiutare le persone a riconoscere più velocemente gli imballaggi destinati all’umido domestico.
Un simbolo che non solo certifica l’appartenenza al sistema EPR Biorepack — attraverso cui i produttori gestiscono in modo responsabile il fine vita dei loro imballaggi — ma che nasce soprattutto per accompagnare cittadini, famiglie, imprese e attività commerciali nella raccolta differenziata dell’organico, aiutandoli a capire subito dove conferire gli imballaggi in bioplastica compostabile. Il tutto per favorire una raccolta più precisa e con meno errori, un organico più pulito e migliori performance di riciclo negli impianti.
“Gli imballaggi in bioplastica compostabile sono stati progettati e diffusi proprio come strumento ancillare alla raccolta della frazione umida dei rifiuti solidi urbani, per consolidare e chiudere il cerchio del riciclo organico”, spiega Marco Versari, presidente del Consorzio Biorepack che prosegue elencando le motivazioni che hanno spinto il consorzio a promuovere il nuovo marchio: “Ma per esplicare tutto il loro valore, è necessario che i cittadini sappiano riconoscere gli imballaggi in bioplastica compostabile e li conferiscano correttamente con l’umido domestico una volta giunti a fine vita. Questo duplice obiettivo ci ha spinto a sviluppare il nuovo marchio di filiera e la campagna comunicativa connessa”.
Gradualmente il marchio comparirà nei manufatti, come sacchetti della spesa e dell’ortofrutta, capsule del caffè, vaschette e tanti altri imballaggi per uso alimentare realizzati in bioplastica compostabile certificata UNI EN 13432 e prodotti dalle aziende convenzionate con il Consorzio Biorepack.
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